Nardò, 2 ottobre _ Nel quadro della Progettazione 8xmille 2021, la Caritas di Nardò-Gallipoli, a seguito di una puntuale rilevazione dei bisogni e delle opportunità territoriali, ha presentato delle linee di progettazione diocesana in ambito di supporto socio-educativo, mirate a sostenere l’intera comunità di Boncore. In un’ottica di ampia partecipazione e condivisione della proposta progettuale, si è già avuto un primo incontro con la Comunità parrocchiale di Boncore in data 23 settembre u.s., cui seguiranno altri incontri aperti di coprogettazione con la comunità locale, senza prescindere da essa. Sede di alcune delle attività da realizzare sono in particolare due edifici siti nella suddetta località, l’ex Scuola Elementare e l’edificio ex “Cram”, recuperandoli e riqualificandoli come spazi di aggregazione e ospitalità.
In particolare, nell’ ex Scuola Elementare, s’intendono attuare, anche in sinergia con altri attori del territorio, attività di protezione sociale e welfare verso tutte le fasce della popolazione; di salvaguardia del patrimonio culturale e del patrimonio immateriale; di contrasto alla dispersione scolastica, di orientamento, sostegno ed empowerment personale e collettivo; di tutela e promozione e promozione delle specificità agricole e casearie; di attrazione nell’ambito del turismo lento, inclusivo e sostenibile.
Relativamente all’edificio ex “Cram”, si prevede la realizzazione di un laboratorio per la produzione di confetture legate alla filiera del Progetto Opera Seme; spazi per la fruizione didattica e la realizzazione di n. 10 posti letto per l’ospitalità di lavoratori stagionali del settore turistico, della ristorazione e dell’agricoltura a rischio sfruttamento.
“Ci rammarica constatare” – afferma don Giuseppe Venneri, direttore della Caritas di Nardò-Gallipoli – “che quest’ultimo aspetto, sia stato oggetto di inopportune strumentalizzazioni che, immancabilmente, hanno turbato l’opinione dei residenti di Boncore. Come pure ci rattrista vedere trattato superficialmente il serissimo tema dello sfruttamento dei lavoratori stagionali in agricoltura, creando così infondati allarmismi. La bontà del progetto sarà narrata dai fatti”.