Tra i tanti titoli mondiali che l’Italia ha conquistato da nord a sud, in questo ultimo anno, ne spiccano due, in ambiti completamente diversi, ma entrambi capaci di sovvertire preconcetti e radicate sottovalutazioni. Nel tennis e nell’istruzione. Nel primo caso l’Italia con Jannik Sinner (insieme a Paolini e tanti altri compagni) ha fatto incetta dei migliori e più prestigiosi premi internazionali, nel secondo un istituto pubblico di Lecce ha vinto il “Nobel” delle scuole, il World’s Best School Prize.

Senza dubbio il 2024 resterà nella storia del tennis, non solo italiano. In particolare il campionissimo altoatesino Jannic Sinner ha vinto di tutto e di più, dai Grande Slam (Australian Open 2024, US Open 2024) agli ATP Masters 1000 (Miami Open 2024, Cincinnati Open 2024, Shangai Open 2024), dagli ATP 500 (Rotterdam Open 2024, Halle Open 2024) alla Coppa Davis, dagli ATP Finals (Torino 2024) al Six Kings Slam. Dodici mesi da ricordare, dunque, ma l’attesa e l’aspettativa per il 2025 non è certo inferiore. E si è (finalmente) compreso che il tennis non è assolutamente uno sport minore.

Oltre ai grandi successi giunti dal nord, vi è poi quello internazionale giunto dal profondo sud, la vincita del premio “Nobel” delle scuole da parte di in istituto pugliese. A giugno 2024 l’istituto “Galilei-Costa-Scarambone” di Lecce è stato selezionato nella Top 10 dei “World’s Best School Prizes”, nella categoria “Supporting Healthy Lives” (a supporto del benessere degli studenti). Successivamente, a settembre, la giuria internazionale ha selezionato ulteriormente la scuola pugliese nel più ristretto giro dei Top 3 (insieme ad una scuola di Singapore ed una di Londra) per poi, ad ottobre, scoprire che la scuola pubblica italiana è risultata vincitrice assoluta nella sua categoria (sono cinque le categorie). Anche in questo ambito è stato sfatato il mito secondo cui la scuola italiana ha da imparare dalle altre, forse è il contrario.

Il progetto con cui il “Galilei-Costa-Scarambone” è stato selezionato dalla giuria internazionale si chiama Mabasta, nato dopo che gli studenti sono rimasti particolarmente turbati e colpiti dal tentativo di suicidio di una 12enne di Pordenone a causa del bullismo. L’iniziativa, ottimamente curata e guidata dal 23enne team leader Mirko Cazzato, sostiene una strategia proattiva anti-bullismo e ha già coinvolto oltre 35.000 studenti in tutta Italia con il suo “Modello Mabasta”. Oltre alla dirigente della scuola, Gabriella Margiotta, i ragazzi sono seguiti dal docente di auto-imprenditorialità sociale Daniele Manni.