C’è molta soddisfazione in casa granata all’indomani del settimo, importantissimo, colpo del campionato. Umana Chiusi è stata l’ennesima vittima di Hdl che viaggia da una quarantina di giorni con il ritmo e le movenze di un rullo compressore. Non era facile reagire dopo le quattro batoste di ottobre nel girone Rosso di A2, ma Di Carlo e i suoi ragazzi sono riusciti a risalire la classifica in un crescendo rossiniano di prestazioni convincenti e di partite strappate con le unghie e con i denti quasi sempre a pochi secondi dalla sirena. Un po’ di fortuna inevitabilmente, ma anche tanta convinzione nel giocarsi il bottino di ogni singola sfida sino all’ultima palla. Una crescita costante non solo dal punto di vista mentale, ma anche tecnico e tattico, visto che questa squadra ha giocato (e vinto) le ultime tre partite senza il suo giocatore più importante: Russ Smith.  

“Questa è stata la madre delle partite “sporche” – ha detto nel dopo gara coach Gennaro Di Carloper portarla a casa abbiamo dovuto giocare in maniera diversa, con quintetti insoliti. Eravamo partiti discretamente, poi abbiamo un po’ subito, perché ci sta che dopo tante vittorie ci sia un calo di attenzione e di grinta contro squadre che sono dietro in classifica. Temevo molto questa sfida, ma i ragazzi sono stati bravi. Complimenti comunque a Chiusi, squadra rognosa che recuperando tutti darò filo da torcere a qualunque avversario. Noi stiamo facendo un campionato oltre le aspettative, abbiamo messo fieno in cascina risollevandoci dopo una partenza complicata. La squadra è cresciuta soprattutto nella mentalità, perché quando vinci sempre al fotofinish non può essere solo merito della buona sorte. Certo, il campionato è lungo, ora abbiamo questi quattro impegni difficilissimi e siamo alle prese con diversi infortuni. Ma siamo contenti e fiduciosi”. 

“Complimenti a Nardò e un sincero in bocca al lupo a Nikolic per l’infortunio – è stata invece l’analisi del coach di Umana Chiusi Giovanni Bassi abbiamo lottato, forse non facendo sempre le cose che avevamo preparato in settimana e questo probabilmente ci è costato la partita. È vero che siamo riusciti a neutralizzare, ad esempio, un giocatore forte come Iannuzzi, ma per fermare lui ci siamo persi altri. Nardò ha trovato altre risorse perché ha una “catena” forte, che può reggere in queste situazioni. Sarebbero stati due punti molto utili per noi, ma il campo ha detto questo e dobbiamo accettarlo”.

Ieri sera, nell’ultima, concitata, azione della partita Lazar Nikolic, pochissimi secondi dopo averla decisa con la bomba del 71-69, ha riportato un infortunio al ginocchio. Il giocatore verrà valutato nei prossimi giorni per definirne l’entità.